domenica 15 aprile 2012

CABERNET 2009 - Veneto I.G.T. - Maculan

...Diciamo (per quanto questa mia definizione possa suonare scorbutica) un vino da bere con disimpegno... per starcene rilassati e cacciar via lo stress accumulato in settimana.


Questo é il classico vino da venerdì sera di stanca. Dopo una dura settimana lavorativa capita di tornare a casa stanchi, magari un po' incazzosi e con poca voglia di relazioni sociali o vita notturna. Così, anziché spendere soldi in benzina, aperitivi, cinema, teatro, concerti e quant'altro, ti metti le pantofole, il felpone e ti spari un venerdì sera da "anima solitaria" e lasci che sia una "consolatoria" boccia di vino a risolverti la serata. 

Niente di esplosivo sia chiaro, siamo stanchi e incazzosi ricordate? Quindi inutile stravolgere la vostra serata un po' sfigata con un vino "della madonna" che vi sgonfia anche il portafoglio. Quello tenetelo per le grandi occasioni. Ti prepari una cenetta di buona qualità e "tiri su" dalla cantina (o "tiri giù" dallo scaffale) una dignitosa boccia, un onesto vino da tavola, il così detto vino quotidiano. Non sto parlando del bottiglione da discount, ne del fiasco del nonno, ma di una semplice bottiglia, magari comprata velocemente al super, comunque mai troppo costosa o impegnativa da bere. 

Diciamo (per quanto questa mia definizione possa suonare scorbutica) un vino da bere con disimpegno... per starcene rilassati e cacciar via lo stress accumulato in settimana. Così é stato il mio ultimo venerdì sera, figlio della Pasqua più fredda che mi ricordo, di una settimana piovosa, più autunnale che primaverile e di una provincia (Varese) dove nonostante gli ultimi "terremoti" padani, devi ancora star a discutere con imperturbabili sostenitori bossiani. 

Via da me paranoie... per una sera meglio dimenticare e stappare questo Cabernet della Maculan. Probabilmente molti di voi conoscono già questa "famosa" cantina. Per tutti gli altri mi permetto di scrivere due righe in merito. 

Maculan é un'enorme cantina, diciamo pure un'industria del vino, capace di esportare in "quasi" tutto il mondo le 750.000 bottiglie prodotte, figlie di circa 50 ettari vitati. Siamo a Breganze in provincia di Vicenza, nelle prealpi venete, zona climaticamente favorevole, essendo protetta a nord dall'Altopiano di Asiago. La cantina é situata proprio nel centro storico di Breganze, comune dove sono situati i due vigneti più importanti ovvero il Ferrara e il Fratta, mentre il resto delle vigne é in affitto nella zona D.O.C. Breganze. Quasi la metà delle uve utilizzate, non vengono prodotte direttamente da Maculan ma acquistate da viticoltori locali. 

Attualmente con l'entrata in azienda delle due figlie del sign. Fausto Maculan, siamo alla terza generazione di vignaioli, il che significa avere a che fare con un'azienda moderna e tecnologicamente all'avanguardia, ma che ha alle spalle anni e anni di tradizione vinicola. Diciamo pure una grande azienda che sa destreggiarsi sul mercato, offrendo vini di buon livello qualitativo (in alcuni casi anche ottimi) senza inflazionare gli scaffali con linee di vini dal basso costo e dalla qualità discutibile. La produzione spazia dai bianchi ai rossi, ma sono soprattutto i vini "dolci" il vero fiore all'occhiello di Maculan. Acininobili in primis, ma anche il Torcolato, il moscato Dindarello e il "rosso" Madoro, sono vini che all'assaggio giustificano i numerosi riconoscimenti ricevuti. 

Il vino che vado a stappare per il mio venerdì sera casalingo é un Cabernet del 2009, acquistato qualche mese fa mentre facevo la spesa, per circa 9 euro. Per produrlo vengono utilizzate principalmente uve Cabernet Sauvignon, con l'aggiunta di Cabernet Franc a completamento. Zero legno per questo Cabernet, che viene affinato per un anno in vasche di acciaio. 

Di color rosso rubino intenso, quasi porpora, profondo, si dimostra un ideale vino a tutto pasto, il che calza a pennello per una buona bevuta non troppo impegnativa. Sia al naso che al palato si dimostra vino assai piacevole, dinamico e fresco, di pronta beva. Non risulta mai pesante o faticoso e si lascia bere a belle sorsate. Finezza ed eleganza non sono da ricercare in questo bicchiere, ma troviamo un vino più che dignitoso per intensità, corpo, calore e persistenza. Equilibrato e un po' "ruffiano", sa farsi amare grazie alle spiccate note di frutta e a sentori speziati dolciastri, come la liquirizia e la cannella. Anche il tannino risulta morbido e caldo, e il finale rilascia al palato una piacevole sensazione dolciastra. Non pensate al solito vinello zuccherino però, c'è una vigorosa (ma mai invadente) vena alcolica (13.5%vol.) e una discreta struttura a sorreggere e dare tono alla beva. 

Niente di memorabile, tutto facile e godibile, esborso limitato, rapporto qualità/prezzo adeguato e facile reperibilità. Un ideale vino da tavola per una cena ben fatta ma senza troppe pretese. Gastronomicamente ci sta su tutto, ma per quanto mi riguarda, la morte sua é in abbinata ad una bella (e buona) fettona di soppressa vicentina incastrata tra due pezzi di pane mentre ci ascoltiamo un vecchio cd dei Pitura Freska, che fa molto veneto...un po' reggae e molto disimpegno...

P.S. a proposito della scorbutica definizione di vino "da bere con disimpegno" scritta sopra... questa bottiglia ha il tappo in silicone... così non avete nemmeno la sbatta di stappare con attenzione e verificare che il vino non sappia di tappo. Insomma ci scende la poesia con il silicone... ma più disimpegno di così.... :-)

7 commenti:

  1. Ciao ,Complimenti per il tuo blog , molto bello e ben scritto;concordo con la definizione di venrdi sera di stanca..dopo il lavoro ,moglie e figlio che dormono ,pizza ,anche surgelata, vino buono e basta!Gian Paolo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bella Gian Paolo, sapevo di non essere il solo ad optare per il venerdì sera “zero stress”, anche se a volte mi fa sentire un po’ anziano (sono finiti i tempi in cui tornavo alle 6.00 di mattino e il sabato alle 7.00 ero al lavoro!).
      L’unica cosa su cui “dissento” è l’abbinamento pizza-vino.. quello proprio no.. almeno un risottino o una pasta al ragù (ovviamente già pronto) ci vuole…
      Se poi la stanca è totale… allora vada per la pizzata… ma in quel caso birrozzo ghiacciato e rutto libero!!

      Elimina
    2. Hai pienamente ragione,ma sai da produttore di Lambro...e poi il Lambrusco non ci sta male con la pizza e il rutto rimane libero,sperando di non svegliare nessuno ,visto le mie potenzialità :) ciao Gian Paolo

      Elimina
    3. io non ho mai capito perche e' considerato cosi
      sacrilego un abbinamento pizza con il vino
      la pizza alla fine e' un farinaceo con del condimento sopra come il pane o la pasta
      io su una 4 formaggi o con speck ci bevo senza problemi un vino giovane , morbido poco alcolico
      io la birra solo d'estate , d' inverno con 20 gradi scarsi in casa una birra fredda non riesco a berla
      sempre vino comunque anche con la pizza

      Elimina
  2. l’abbinamento pizza e birra è tradizionale solamente
    perchè quando sorsero le prime pizzerie
    non avevano il permesso per gli alcolici,
    permesso che invece non serviva per la birra.
    da qui la consuetudine pizza birra
    ovvio non bisogna bere un barolo con la pizza :-)
    ma un bianco con pizze ricche di formaggio
    o un rosso tranquillo con pizze al salamino o insaccati in genere
    sono abbinamenti del tutto pertinenti

    RispondiElimina
  3. Ok, ok... gastonomicamente ci sta.. sarà che non amo i vini frizzanti e quelli che ti scaraffano (spesso alla spina)in pizzeria. Diciamo che se mi prendo la briga di stappare una bottiglia non mi viene certo voglia di abbinarci una pizza. Comunque concordo che ci può stare.. E se vi dico pizza + finale di champions?? Qui ci vuole il birrozzo...se non altro per la consistenza del boccale rispetto al ballon...

    RispondiElimina
  4. ciao
    comunque i gusti sono gusti
    io personalmente vedevo solo la cosa dal punto di vista gastronomico
    molto volte siamo chiusi da stereotipi sbagliati percui inorridire davanti a vino e pizza lo trovo superficiale.
    poi anche io la pizzeria non la vedo come luogo da stappare una buona bottiglia e sinceramente bere la caraffetta della casa mmmhhh!!! no decisamente meglio una birra fresca :)
    invece a casa quando fa la pizza mia moglie li una bottiglia
    poco impegnativa la stappo volentieri
    coppiata birra - calcio daccordo 100%

    RispondiElimina

PIACIUTO L'ULTIMO POST?? ALLORA LEGGITI ANCHE QUESTI >>

Clicca sulla foto per accedere al post....

3 PACCHE SULLA SPALLA!! STAPPATI 2015.... ECCO LA PLAYLIST!!

3 PACCHE SULLA SPALLA!! STAPPATI 2015.... ECCO LA PLAYLIST!!
Il solito grande classico di fine anno... puntuale come il mercante in fiera, eccovi la playlist di questo 2015...

GATTINARA RISERVA 2006 - D.O.C.G. - Paride Iaretti

GATTINARA RISERVA 2006 - D.O.C.G. - Paride Iaretti
...ritroverete in questo sorso di Gattinara un vino autentico… Il collegamento imprescindibile di vigna, uomo e terra.

VIS 2011 - Barbera d'Asti Superiore D.O.C.G. - Crealto

VIS 2011 - Barbera d'Asti Superiore D.O.C.G. - Crealto
Ancora Crealto, ancora un grande vino... prendetemi alla lettera, la loro Barbera affinata in terracotta è una chicca che sorprende e affascina...

LA TERRA TREMA 2015 - 9°edizione

LA TERRA TREMA 2015 - 9°edizione
"Per noi acquistare una bottiglia di vino, significa acquistare consapevolezza e sapere, oltre che la gioia di godere di un vino come poesia"

PINOT NERO 2010 - Toscana I.G.T. - Voltumna

PINOT NERO 2010 - Toscana I.G.T. - Voltumna
Se avete passato uggiosi pomeriggi a consumare i vinili di Joy division, The Cure, Siouxsie and the Banshees, Bauhaus... non potete rimanere indifferenti al pinot nero di Voltumna.

VB1 VERMENTINO 2010 - Riviera Ligure di Ponente D.O.C. - Tenuta Selvadolce

VB1 VERMENTINO 2010 - Riviera Ligure di Ponente D.O.C. - Tenuta Selvadolce
Uno dei migliori assaggi della Riviera Ligure di Ponente... uno di quei casi in cui è il vino nel bicchiere che parla (...anche al posto del vignaiolo...)

ALTEA ROSSO 2012 - Sibiola I.G.T. - Altea Illotto

ALTEA ROSSO 2012 - Sibiola I.G.T. - Altea Illotto
Serdiana prov. di Cagliari, a pochi metri da dove nasce il vino status symbol dell'enologia sarda, troviamo una bella realtà di bio-resistenza contadina...

RIBOLLA GIALLA 2013 - I.G.P. delle Venezie - I Clivi

RIBOLLA GIALLA 2013 - I.G.P. delle Venezie - I Clivi
Una ribolla che è un soffio di vento... lontani anni luci dai bianchi "tamarrosi" a pasta gialla, tropicalisti, dolciastri, bananosi e polposi.

BARBARESCO CURRA' 2010 - D.O.C.G. - Cantina del Glicine

BARBARESCO CURRA' 2010 - D.O.C.G. - Cantina del Glicine
...piccola, artigianale, familiare, storica… un passo indietro nel tempo... la bottiglia giusta per l'autunno che verrà...

FIANO DI AVELLINO 2012 - D.O.P. - Ciro Picariello

FIANO DI AVELLINO 2012 - D.O.P. - Ciro Picariello
Niente enologo, niente concimi, approccio artigianale e tanta semplicità affinché il vino possa esprimere al meglio il territorio. Se dici Fiano, Ciro Picariello è un punto di riferimento assoluto.

DOS TIERRAS 2011 - Sicilia I.G.T. - Badalucco de la Iglesia Garcia

DOS TIERRAS 2011 - Sicilia I.G.T. - Badalucco de la Iglesia Garcia
...una fusione eno-culturale vincente, un vino che intriga, incuriosisce e si lascia amare, un vino del sole e della gioia, della bellezza territoriale e popolare che accomuna Spagna e Sicilia.

RENOSU BIANCO - Romangia I.G.T. - Tenute Dettori

RENOSU BIANCO - Romangia I.G.T. - Tenute Dettori
...quello che entusiasma del Renosu Bianco è tutto il suo insieme, dalla sua naturalità alla sua originalità, mantenendo una piacevole semplicità nel sorso...

CINQUE VINI, TRE SORELLE, UN TERRITORIO > TUTTI I ROSSI DEL CASTELLO CONTI... IL POST DEFINITIVO

CINQUE VINI, TRE SORELLE, UN TERRITORIO > TUTTI I ROSSI DEL CASTELLO CONTI... IL POST DEFINITIVO
Conosco e bevo "Castello Conti" da alcuni anni, e provo una profonda ammirazione per i loro vini e per il lavoro "senza trucchi" di Elena e Paola. Da una recente visita con degustazione presso la loro cantina di Maggiora, é nata una sorta di collaborazione appassionata, che mi ha permesso di gustare l'intera produzione di rossi del Castello, che oggi in questo mega-post ho il piacere di raccontarvi alla mia maniera...

ACQUISTI IN CANTINA... A VOLTE I CONTI NON TORNANO !!

ACQUISTI IN CANTINA... A VOLTE I CONTI NON TORNANO !!
da "Le vie del vino" di Jonathan Nossiter... < - In cantina questo Volnay, che qui é a 68 euro, ne costa più o meno 25. Quindi non sono i De Montille ad arricchirsi. Ma quando arriva a Parigi o a New York, il vino costa almeno il doppio che dal produttore. - Quindi per noi che abitiamo in Francia val la pena di andare a comprare direttamente da lui. - Si in un certo senso, il ruolo dell'enoteca in città è quello di aprirti le porte per farti scoprire il tuo gusto personale, e di esserti utile quando hai bisogno di qualcosa rapidamente. Poi spetta a te stabilire una relazione diretta con il produttore >

NON STRESSATECI IN ENOTECA !!

NON STRESSATECI IN ENOTECA !!
...Anche se sono un po’ più giovane e indosso il parka con le pins non significa che entro per mettermi sotto il giubbotto le bottiglie di Petrus fiore all’occhiello della vostra enoteca, quindi evitate di allungare il collo o sguinzagliarmi alle spalle un commesso ogni volta che giro dietro allo scaffale.