martedì 3 dicembre 2013

LA TERRA TREMA 2013 - Agricoltura e le sue sorelle

Nostre sono le strade, le vie di campagna, i trattori al lavoro, i territori che cambiano, i casolari in rovina, le case vuote, le mani ribelli.
Se ci vorrete buone, pulite e giuste offenderemo il vostro sguardo.
Nostre sono le vite amare, contaminate, incerte, l’indolenza battagliera, la resistenza.
Se ci volete buone, pulite e giuste regaleremo al vostro stomaco buoni motivi di borghese disgusto.
Siamo agricoltura fuori controllo, siamo la vita pulsante dei luoghi.
Siamo la gioia, agricoltura e le sue sorelle.

Sette su sette… e anche quest’anno sono riuscito a non perdermi l’annuale appuntamento milanese con la Terra Trema... con consueto giro domenicale per la gran chiusura. E alla fine oggi sono anche riuscito a ritagliarmi il tempo per dedicargli un post, o meglio un doveroso tributo/contributo alla causa… così come già avevo fatto negli ultimi anni. Correrò quindi il rischio di ripetermi, perché fondamentalmente le motivazioni di base che animano questa fiera contadina non sono cambiate nel corso degli anni. Sempre Milano e sempre i ragazzi del collettivo Folletto 25603 di Abbiategrasso ad organizzare il tutto, sempre il Leoncavallo ad ospitare gli espositori e sempre l’ultimo week-end di novembre da segnare sull’agenda. 

Che cosìè la Terra Trema?? Una fiera-mercato, una festa, un’invasione di contadini che da ogni parte d’Italia giungono a Milano per farci conoscere i loro prodotti di qualità, le loro storie resistenti e brindare insieme a noi... alla vita. 3 giorni in cui convergono e si confrontano agricoltori, vignaioli, allevatori e pubblico pagante, attraverso degustazioni, dibattiti e confronti; incontri, acquisti diretti; concerti, proiezioni e cene a filiera corta. Tutti partecipi e tutti protagonisti nel piacere della condivisione... non importa da che parte del banco assaggi ti trovi, c’è complicità tra chi offre il frutto del proprio lavoro e chi investe (personalmente con piacere) i propri soldi per acquistarli. Niente eno-snobbismo e nessuna sensazione di sudditanza, tutti ugualmente protagonisti, dal ragazzino che punta soprattutto a “bere” all’appassionato di vino; dal ristoratore che arriva con il carrellino per fare manbassa di bottiglie, al bevitore della domenica che fa acquisti per il Natale… qui non manca nessuno e nessuno si sente fuori luogo. Prezzo sorgente, acquisto diretto, strette di mano, tavolate condivise, idee da confrontare… ognuno, con il proprio ruolo… per almeno tre giorni…, ribelle e partigiano. 

I contadini con i loro trattori carichi di prodotti sostenibili, figli di agricolture naturali, biologiche e biodinamiche… pratiche di lotta integrata e di salvaguardia territoriale dall’invasione del cemento e dei capannoni, agricoltura consapevole e sostenibile, fatta di scelte libertarie, nel rifiuto di logiche economiche imposte dalle multinazionali. I partecipanti, con il loro contributo (al prezzo popolare di 8 euro) ad una iniziativa, che è giusto ricordare, si muove in autonomia e autofinanziamento, coscienti che un altro modo di intendere l’agricoltura è possibile, anche al di fuori dalle logica della grande distribuzione e dall’omologazione del gusto.

Non mi dilungo ulteriormente… rileggete in alto l’introduzione del comunicato stampa di questa settima edizione… come sempre in poche parole i ragazzi de La Terra Trema riescono a racchiudere l’essenza di questa iniziativa.. 

Il “trattore” per me si accende domenica… come sempre giro dei banchi assaggio, qualche acquisto, tante chiacchiere, tanti sorrisi e l'immancabile tavolata finale nella cucina POP del Leo. Quest’anno eviterò di entrare nello specifico "enologico"... perché eravate tutti belli e come diceva Veronelli “qui si festeggia la vita”... Allora che festa sia... a partire da i "finalmente" vincitori della Roncola d’Oro 2013, Kurt e Johann Rottensteiner di Brunnenhof Mazzon, unico altoatesino presente ma che merita il successo per l'indiscussa qualità dei suoi vini, in particolare mi ha convinto il Blauburgunder riserva 2010, che ovviamente mi sono portato a casa per 15 euro spese benissimo. 

Poi più o meno in ordine cronologico permettetemi di salutare e ringraziare tutti quelli che mi hanno dedicato il loro tempo e con cui ho condiviso una stretta di mano e un bicchiere di vino.... a partire dai Quat Gat che lasciano la loro posizione storica in fondo al salone e conquistano la pole... 3 vignaioli dell'alto Piemonte... Luca Caligaris, Franco Patriarca e Matteo Baldin... non sarebbe La Terra Trema senza di loro! Si é parlato di eno-feste in quel di Gattanara con Luca, perché dove ci sono loro c'è sempre aria di festa. Due passi più avanti ritrovo un Carlo Tabarrini decisamente provato da un sabato sera, che mi racconterà, essere stato piuttosto movimentato... comunque bravo Carlo che tieni duro... i vini di Cantina Margò rimangono sempre tra i più sperimentali della fiera... mai domo e sempre in movimento... Poco più avanti dall'altra parte della corsia c'è Daniela e il Verdicchio de La Marca di San Michele, Pigro e Capovolto rimangono due garanzie, due vini bianchi che adoro... soprattutto ora che si son fatti più snelli. Di Nino Barraco non dico niente perché ormai é un pezzo grosso in questa tipologia di fiere... il suo banco assaggi é tra i più affollati e i suoi vini parlano per lui e per la sua Sicilia... regione che ho voluto "esplorare" anche attraverso il mix italo-spagnolo di Pierpaolo Badalucco e Beatrizde la Inglesia Garcia, i loro vini mi intrigano e alla fine metto in cantina la bottiglia 2372 del loro Dos Tierras, un 50 e 50 di Tempranillo e Nero d'Avola che promette caleidoscopiche evoluzioni.

Avanti con la Sicilia e avanti a riempire lo zainetto.. non si può rimanere indifferenti al cospetto del Falco Peregrino di Bosco Falconeria... 7.5 euro per il loro Cataratto macerato sulle bucce e senza solfiti. Democratico! Grazie anche a voi. Assaggio tutto quello che offrono le due giovani leve da Castelvenere del Podere Veneri Vecchio, con una batteria di rossi molto accattivanti... a proposito di vino rosso... non esiste uscire da una fiera senza un po' di buon Nebbiolo, assaggio e porto a casa il "Tita" di Cascina Carrà, produttori in quel di Monforte d'Alba. Niente Barolo per questioni di metri, ma siamo lì vicino e per 15 euro meglio non farsi scappare il loro vino più importante un Nebbiolo selezione che fa 30 mesi in botti di rovere e che con il tempo potrà solo migliorare. A proposito di longevità... ovviamente non si può non passare dalle sorelle Conti... le regine del Boca vincono il premio per il banco assaggi più "accogliente" della fiera. Sono una forza della natura, sempre giovani e in forma come i loro vini... non manca mai un sorriso, così come la doverosa foto di gruppo. Mitiche!. 

Scorta di Amarone da Aldrighetti... e anche in questo caso non sarebbe La terra Trema senza il "Baffo" della Valpolicella. Una volata da Calcabrina ma il passito era finito... così riassaggio il loro Sagrantino comprato l'anno scorso e che ancora non ho avuto il coraggio di stappare perché é troppo bello il package!. Gran bella realtà comunque. Un giro di Barbere da Carussin con La Tranquilla sugli scudi... e poi via prima della chiusura con la new entry di questa edizione, Togni Rebaioli dalla Valcamonica... una delle cantine più apprezzate di questi ultimi anni. Rispetto a Pisogne ritrovo un Enrico con meno riccioli e qualche vino in più.. riesco finalmente ad assaggiare il suo Erbanno da "sottobanco" per problemi di etichettatura... ma non riesco a portarmi a casa nulla da poter gustare con la dovuta calma... i suoi vini vanno a ruba e la produzione é limitata... ci ridiamo appuntamento alla seconda edizione de Gli Estremi del vino sperando di riuscire ad assaggiare la Barbera. Concludo con i ragazzi de L'Acino... compro un Toccomagliocco che stappo subito per la cena e vengo omaggiato di un Chora che mi gusterò a casa... un piacere parlare di vino e cultura con Dino che sembra conoscere la Varese enoica meglio di me. Buon rientro in Calabria e avanti tutta, perché di vignaioli così ce ne vorrebbero di più...
Arrivano le otto... ovvero chiusura fiera... tavolata di rito presso la cucina POP (sala un po' vuota e cena non all'altezza delle annate precedenti, unica nota stonata di questa edizione!) e come sempre il rammarico per i tanti assaggi che "avrei voluto ma non ho potuto" e il mancato giro nella sala dedicata agli agricoltori.

E come l'anno scorso... a grappino ultimato e Leoncavallo svuotato metto la parola fine alla mia Terra Trema 2013... anche quest'anno i trattori hanno invaso la città...
agricoltori, vignaioli, scrittori, enogastronomi, appassionati, spazi resistenti, cittadini, paesani, partigiani... in alto i calici, in attesa che la Terra torni a Tremare nel 2014.... si sente già in lontananza il rombo dei trattori...

1 commento:

  1. ma perchè non tornate più a roma!!!!
    qua si aspetta un critical wine da circa 5 anni !!!
    sono ormai lontati i pomeriggi enotici e portabagagli zeppi....mica se potemo rifà la cantina in enoteca oh..daje 'n po

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...Anche se sono un po’ più giovane e indosso il parka con le pins non significa che entro per mettermi sotto il giubbotto le bottiglie di Petrus fiore all’occhiello della vostra enoteca, quindi evitate di allungare il collo o sguinzagliarmi alle spalle un commesso ogni volta che giro dietro allo scaffale.