La Maremma, troppo spesso terra di conquista.. ritrova la sua autenticità in realtà rurali e tipicamente toscane come quella di Duilio Sodi
Ogni anno prima di avviarmi in direzione Leoncavallo per l'imperdibile appuntamento con La Terra Trema, mi stampo la lista dei partecipanti e ne
evidenzio una decina che non voglio perdermi… ai quali ovviamente si aggiungono gli
amici da cui si passa per un saluto e un bicchiere, più alcuni assaggi casuali da fine fiera. Purtroppo il resto si salta, qualcuo ovviamente già si conosce... ma tante altre interessanti realtà che meriterebbero attenzione, rimangono inesplorate.
Il Critical Wine milanese, rappresenta un appuntamento fisso per il sottoscritto e anche
per amici, non vengono quindi a mancare nei mesi successivi, i momenti "gambe sotto il tavolo", dove gustare qualche acquisto "critico" direttamente dalla rassegna milanese, permettendomi così di recuperare alcuni assaggi mancati.
Va così, che il buon Chicco acquista e mi omaggia di questa bottiglia
di Montecucco Riserva della cantina Parmoleto, da cui non mi ero mai fermato per un assaggio... quindi novità a Simo diVino. Eppure devo ammettere
che tralasciando le più conosciute e blasonate denominazioni, proprio dalla
provincia di Grosseto e dalla D.O.C. Montecucco, arrivano alcune delle più
interessanti bevute "toscane" fatte ultimamente. Una terra fantastica in cui tutti vorrebbero vivere, incastonata tra Montalcino, la Val d'Orcia, il monte Amiata, ma che, come ho già rimarcato in passato, ha perso in "toscanità" a causa di eno-investitori milionari, sempre più indirizzati alla conquista
della Maremma. Resistono ancora fortunatamente, alcune realtà più piccole ed artigianali, che
stanno tenendo alto il nome di questo territorio, grazie ad un approccio più rurale e meno "brandizzato", puntando soprattutto sui prodotti autoctoni e fortemente territoriali.
Ho già scritto su questo blog di alcune realtà interessanti di queste parti... cantine e produttori che meritano la vostra visita durante le vacanze estive, quando da turisti andrete alla ricerca dei prodotti buoni e genuini, tipicamente toscani, senza essere presi in giro... sono queste alcune realtà da segnarvi sul taccuino... Prato al Pozzo a Cinigiano, poco distante l'Az. Agr. Sant'Anna, ma mi sono piaciuti molto anche i vini di Campi Nuovi e oggi eccomi qui a segnalarvi l'Az. Agr. Parmoleto.
In questo splendido paesaggio collinare sorge l'azienda agricola di Duilio Sodi (comune di Montenero d'Orcia), produttori soprattutto di cereali come orzo, avena, grano, ma anche viti e ulivi, senza dimenticare l'allevamento dei suini e da una decina di anni anche agriturismo. Concentrandoci sulle questioni enoiche, si producono soprattutto vini fedeli alla D.O.C. Montecucco, senza dimenticare un Syrah in purezza e due I.G.T., tra cui il Cabatto, unico bianco realizzato con un mix di Trebbiano, Malvasia e Chardonnay.
Il vino che vado a raccontarvi é la loro Riserva di Montecucco, annata 2010, realizzato con uve sangiovese in purezza. I vigneti sorgono su terreni principalmente argillosi. In totale sono all'incirca 5 gli ettari vitati, situati in collina ad un'altezza di 250m. Ad occuparsi del vino é soprattutto il figlio Leonardo, con una gestione attenta ai ritmi della natura. Come prevede la disciplinare, per la riserva, dopo la vinificazione in inox, 24 mesi di affinamento in legno (barriques) e 6 mesi in bottiglia. 3000 bottiglie di riserva, sulle circa 20.000 prodotte.
Il vino é di un rubino scuro dalle sfumature brillanti, compatto, intenso, attacca vinoso, leggermente alcolico (15%vol.), caldo, pungente, penetrante... Beva mai doma, sempre in bella tensione, come se le barriques non avessero plasmato troppo il carattere da sangiovese purosangue e questo é un bene. Non vi nego che appena letta la retro-etichetta, vista l'alta gradazione alcolica e le piccole botti di rovere, temevo il classico rosso toscano tendente al "super", invece il vino non eccede in legno e in grassezze, non scade mai nell'autocompiacimento, preferendo mostrare il suo carattere fortemente territoriale, piacevolmente sapido, gradevolmente fruttato e di bella presa tannica, ancora verdeggiante, ma già ben integrata. Alla fine rimane un sorso pieno, gratificante e comunque importante... per un vino che sicuramente saprà sfidare il tempo.
Bevuta interessante e di carattere, così come é interessantissimo il rapporto qualità/prezzo (siamo sotto le 15euro). Consigliato.
Ottima imbeccata Simone, la Toscana è una gran regione vinicola che però non mi prende fino in fondo per la "brandizzazione" troppo spesso della sua produzione.
RispondiEliminaE' bello scoprire chicche che oltre ad alcol e barrique riescano a dare emozioni.
Ottima musica durante la lettura, metti sempre roba non troppo strong/rock perchè altrimenti la lettura non è facilitata.
Un abbracccio!
Claudio Tenuta
la pensiamo uguale... sia sulla Toscana (soprattutto maremma) che sulla musica...
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