mercoledì 18 novembre 2015

PINOT NERO 2010 - Toscana I.G.T. - Voltumna


Se avete passato uggiosi pomeriggi a consumare i vinili di Joy division, The Cure, Siouxsie and the Banshees,  Bauhaus... non potete rimanere indifferenti al pinot nero di Voltumna.



C’è un filo conduttore che unisce il Pinot Nero 2010 di Voltumna con il VB1 di Selvadolce del precedente post. La scelta delle pratiche biodinamiche in primis, mentre il secondo motivo è più "personale", riferendomi a luogo e giorno di acquisto delle due bottiglie, entrambe provenienti dai banchi assaggi di Vini di Vignaioli. Nel caso di Voltumna però, il giro assaggi è stato decisamente più “movimentato”, con la possibilità di assaggiare e parlare di tutte le etichette presenti. Così dovrebbe essere sempre. 

Ricordo che lì sul momento, mi era maggiormente piaciuto il sangiovese, ma alla fine è stata la curiosità di provare questo versione toscana di pinot nero ad avere la meglio. Sono passati quasi due anni da quel giorno, e ci volevano tutti per permettere al vino di presentarsi in splendida forma e generare nel sottoscritto un certo entusiasmo. Gimmagino il volto dei nostrani “pinottari” (si può dire?#?!) che accolgono con ghigno malefico questa mia affermazione "entusiastica" al cospetto di un pinot toscano. Ma il vostro ghigno è dettato dallo snobbismo di un palato viziato (beati voi…) da troppi pinot noir e blauburgunder... e mi raccomando... che siano della Côte d’Or o dell’altopiano di Mazzon!

Lasciate che vi spieghi il mio entusiasmo... è generato non solo da quanto ho ritrovato nel bicchiere, ma da tutto il progetto Voltumna, a partire dal termine “collettivo” (purtroppo sempre più in disuso...) che copio-incollo dal loro sito e che riassume l’essenza di questo progetto agricolo: Voltumna è’ un progetto collettivo nato per condividere la passione per l’agricoltura, come attività che pone l’uomo in un continuo confronto/incontro con la natura.” Tutto il resto arriva di conseguenza… la scelta di coltivare la vite con metodo biodinamico, seguire i ritmi della natura, mantenere viva la biodiversità di un luogo (siamo a Dicomano, nella valle del Mugello), dove i vigneti sono ancora circondati dai boschi. 

E' una zona di media collina sui 300 metri, zona caratterizzata da escursioni termiche importanti, soprattutto nei mesi estivi, durante i quali si alternano calde e assolate giornate di sole a nottate fresche. I terreni sono argillosi e ricchi di galestro (siamo nella zona famosa al mondo per il Chianti Rufina), e nei pochi ettari vitati vengono allevati principalmente pinot nero e ovviamente sangiovese, che è anche il vigneto più vecchio. Michele Lorenzetti ha dato il via, ma dal 2012 sono Marzio Politi e sua moglie a gestire con sudore e passione l’azienda agricola, costituendo la cooperativa che prende appunto il nome di Voltumna. 

Tre vini rossi in tutto per sfiorare quota 10.000 bottiglie. Un particolare blend di Sangiovese e Pinot Nero (85 a 15) confluiscono nello "Zeno" il vino numericamente più importante (oltre 5000 bottiglie), mentre il resto della produzione offre la purezza del sangiovese da viti trentennali (denominato Querciolo) e il pinot nero, da due vigne del 2005 situate nel punto più elevato dell’azienda e immerse nel bosco (denominato semplicemente pinot nero, ma diventerà Silene dal 2011).   

L’approccio “natur” non può essere limitato al vigneto e così anche in cantina si opera in continuità, attraverso un lavoro di sottrazione che permette al vitigno di esprimersi con vitalità ed integrità. Il contenuto delle 2880 bottiglie “imbottigliate” nel 2010, ha fermentato con i propri lieviti, Affinato per 18 mesi in barrique di rovere al secondo e terzo passaggio, senza subire filtrazioni e chiarifiche. Gradazione alcolica importante di 14.5% vol. e prezzo al banco assaggi di 15euro, oltre le 20 in enoteca. 

Siamo al cospetto di un pinot nero dalla forte identità, segnato da un forte legame con il luogo di appartenenza. Vorrei provare a rendere l’idea… Ripensate per un attimo al “Borgogna style”, ovvero vini a tinte tenue, esili e dai profumi delicati che tutti conosciamo… ecco il pinot nero “Voltumna Style” è un’altra cosa. Rimane certo un denominatore comune che è ovviamente il vitigno… riconoscibile al sorso come è giusto che sia e come deve essere, perché chi compra pinot nero di sicuro vuole sentirlo nel bicchiere. Ma quello di Voltumna è il pinot nero che avrebbe voluto bere Ian Curtis nei suoi momenti di depre... e di sicuro gli avrebbe fatto bene. Ma erano altri tempi...

E’ vino a tinte darkeggianti, scuro e se mi passate il termine “selvatico”. E’ come se quel bosco che circonda il vigneto lo ritrovassimo nel bicchiere. E’ un pinot più autunnale che primaverile, con le note di frutti a bacca rossa, lavanda e spezie, intrecciate a sentori di sottobosco erbacei e terrosi, richiami di incenso e sbuffi balsamici. L’alta gradazione non “alcolizza” il tutto, mantenendo un’ottima piacevolezza di beva e una tensione gustativa che non va mai scemando, grazie anche ad un’acidità sostenuta. Ottimo al sorso, dove mantiene la linearità e la pulizia che ci aspettiamo da un pinot nero, ma sa anche “graffiarci”, farci sentire la vitalità dei suoi tumulti giovanili, la rusticità del lavoro contadino, in attesa di acquisire vendemmia dopo vendemmia la saggezza dei grandi. Non dimentichiamoci che con il 2010 siamo solo alla prima annata prodotta!! 

Vino tutt’altro che “imbalsamato” mi è piaciuto un sacco, un bel esordio, e non a caso nel giro “underground” già se ne parla da un pezzo. Se avete passato uggiosi pomeriggi a consumare i vinili di Joy Division, The Cure, Siouxsie and the Banshees,  Bauhaus, (e mettiamoci anche gli Smith... perché Morrisey si ascolta a prescindere...), non potete rimanere indifferenti al pinot nero di Voltumna.
P.s. molto belle le etichette. 


Nessun commento:

Posta un commento

PIACIUTO L'ULTIMO POST?? ALLORA LEGGITI ANCHE QUESTI >>

Clicca sulla foto per accedere al post....

3 PACCHE SULLA SPALLA!! STAPPATI 2015.... ECCO LA PLAYLIST!!

3 PACCHE SULLA SPALLA!! STAPPATI 2015.... ECCO LA PLAYLIST!!
Il solito grande classico di fine anno... puntuale come il mercante in fiera, eccovi la playlist di questo 2015...

GATTINARA RISERVA 2006 - D.O.C.G. - Paride Iaretti

GATTINARA RISERVA 2006 - D.O.C.G. - Paride Iaretti
...ritroverete in questo sorso di Gattinara un vino autentico… Il collegamento imprescindibile di vigna, uomo e terra.

VIS 2011 - Barbera d'Asti Superiore D.O.C.G. - Crealto

VIS 2011 - Barbera d'Asti Superiore D.O.C.G. - Crealto
Ancora Crealto, ancora un grande vino... prendetemi alla lettera, la loro Barbera affinata in terracotta è una chicca che sorprende e affascina...

LA TERRA TREMA 2015 - 9°edizione

LA TERRA TREMA 2015 - 9°edizione
"Per noi acquistare una bottiglia di vino, significa acquistare consapevolezza e sapere, oltre che la gioia di godere di un vino come poesia"

PINOT NERO 2010 - Toscana I.G.T. - Voltumna

PINOT NERO 2010 - Toscana I.G.T. - Voltumna
Se avete passato uggiosi pomeriggi a consumare i vinili di Joy division, The Cure, Siouxsie and the Banshees, Bauhaus... non potete rimanere indifferenti al pinot nero di Voltumna.

VB1 VERMENTINO 2010 - Riviera Ligure di Ponente D.O.C. - Tenuta Selvadolce

VB1 VERMENTINO 2010 - Riviera Ligure di Ponente D.O.C. - Tenuta Selvadolce
Uno dei migliori assaggi della Riviera Ligure di Ponente... uno di quei casi in cui è il vino nel bicchiere che parla (...anche al posto del vignaiolo...)

ALTEA ROSSO 2012 - Sibiola I.G.T. - Altea Illotto

ALTEA ROSSO 2012 - Sibiola I.G.T. - Altea Illotto
Serdiana prov. di Cagliari, a pochi metri da dove nasce il vino status symbol dell'enologia sarda, troviamo una bella realtà di bio-resistenza contadina...

RIBOLLA GIALLA 2013 - I.G.P. delle Venezie - I Clivi

RIBOLLA GIALLA 2013 - I.G.P. delle Venezie - I Clivi
Una ribolla che è un soffio di vento... lontani anni luci dai bianchi "tamarrosi" a pasta gialla, tropicalisti, dolciastri, bananosi e polposi.

BARBARESCO CURRA' 2010 - D.O.C.G. - Cantina del Glicine

BARBARESCO CURRA' 2010 - D.O.C.G. - Cantina del Glicine
...piccola, artigianale, familiare, storica… un passo indietro nel tempo... la bottiglia giusta per l'autunno che verrà...

FIANO DI AVELLINO 2012 - D.O.P. - Ciro Picariello

FIANO DI AVELLINO 2012 - D.O.P. - Ciro Picariello
Niente enologo, niente concimi, approccio artigianale e tanta semplicità affinché il vino possa esprimere al meglio il territorio. Se dici Fiano, Ciro Picariello è un punto di riferimento assoluto.

DOS TIERRAS 2011 - Sicilia I.G.T. - Badalucco de la Iglesia Garcia

DOS TIERRAS 2011 - Sicilia I.G.T. - Badalucco de la Iglesia Garcia
...una fusione eno-culturale vincente, un vino che intriga, incuriosisce e si lascia amare, un vino del sole e della gioia, della bellezza territoriale e popolare che accomuna Spagna e Sicilia.

RENOSU BIANCO - Romangia I.G.T. - Tenute Dettori

RENOSU BIANCO - Romangia I.G.T. - Tenute Dettori
...quello che entusiasma del Renosu Bianco è tutto il suo insieme, dalla sua naturalità alla sua originalità, mantenendo una piacevole semplicità nel sorso...

CINQUE VINI, TRE SORELLE, UN TERRITORIO > TUTTI I ROSSI DEL CASTELLO CONTI... IL POST DEFINITIVO

CINQUE VINI, TRE SORELLE, UN TERRITORIO > TUTTI I ROSSI DEL CASTELLO CONTI... IL POST DEFINITIVO
Conosco e bevo "Castello Conti" da alcuni anni, e provo una profonda ammirazione per i loro vini e per il lavoro "senza trucchi" di Elena e Paola. Da una recente visita con degustazione presso la loro cantina di Maggiora, é nata una sorta di collaborazione appassionata, che mi ha permesso di gustare l'intera produzione di rossi del Castello, che oggi in questo mega-post ho il piacere di raccontarvi alla mia maniera...

ACQUISTI IN CANTINA... A VOLTE I CONTI NON TORNANO !!

ACQUISTI IN CANTINA... A VOLTE I CONTI NON TORNANO !!
da "Le vie del vino" di Jonathan Nossiter... < - In cantina questo Volnay, che qui é a 68 euro, ne costa più o meno 25. Quindi non sono i De Montille ad arricchirsi. Ma quando arriva a Parigi o a New York, il vino costa almeno il doppio che dal produttore. - Quindi per noi che abitiamo in Francia val la pena di andare a comprare direttamente da lui. - Si in un certo senso, il ruolo dell'enoteca in città è quello di aprirti le porte per farti scoprire il tuo gusto personale, e di esserti utile quando hai bisogno di qualcosa rapidamente. Poi spetta a te stabilire una relazione diretta con il produttore >

NON STRESSATECI IN ENOTECA !!

NON STRESSATECI IN ENOTECA !!
...Anche se sono un po’ più giovane e indosso il parka con le pins non significa che entro per mettermi sotto il giubbotto le bottiglie di Petrus fiore all’occhiello della vostra enoteca, quindi evitate di allungare il collo o sguinzagliarmi alle spalle un commesso ogni volta che giro dietro allo scaffale.