venerdì 18 novembre 2011

NON STRESSATECI IN ENOTECA !!

...Anche se sono un po’ più giovane e indosso il parka con le pins non significa che entro per mettermi sotto il giubbotto le bottiglie di Petrus fiore all’occhiello della vostra enoteca, quindi evitate di allungare il collo o sguinzagliarmi alle spalle un commesso ogni volta che giro dietro allo scaffale. 


Non so che rapporto avete cari internauti con gli acquisti, io personalmente (a parte la spesa per casa) pessimo. Devo ammetterlo, acquistare direttamente su internet, senza dover sgomitare con decine di persone che nello shopping hanno  il loro hobby preferito, è molto più rilassante, a volte anche conveniente, ma spesso ci rimane il dubbio di una potenziale fregatura  e purtroppo questo vale anche per l’acquisto di  vino. Gli eno-shop on-line sono ben riforniti e con prezzi interessanti, ma sappiamo come sono conservate le bottiglie? Arriveranno integre?? E se c’è qualcosa che non va o il corriere non mi trova a casa?? 

Prezzo a parte meglio andare direttamente in enoteca… ad appassionati e fanatici del vino, piace passare parecchio tempo al loro interno…perdersi tra migliaia di bottiglie e decine di annate differenti… e magari ci scappa pure un assaggio gratuito.. 

Ad esempio… il sottoscritto oltre che amante del buon bere è da sempre appassionato di musica, quindi… come oggi mi piace districarmi con passione nel mondo del vino, dai 15 ai 30 anni (e un po’ ancora adesso come organizzatore di eventi) mi è sempre piaciuto essere parte attiva della scena musicale locale. Prima si macinavano chilometri per andare a concerti e festival, oggi per degustazioni e week-end da  eno-turisti, su e giù per le cantine. Prima si accantonavano le lire nel salvadanaio per comprare i dischi, oggi si cerca di risparmiare qualche euro per impreziosire la cantina con qualche buona boccia.  Si leggevano le riviste musicali ed eravamo “fanzinari”, oggi navighiamo in internet e facciamo i blogger…  una sola cosa è rimasta invariata nel tempo... la passione e il negozio.

Anzi più che il negozio lui… il venditore, il primo punto di contatto tra l’appassionato e l’oggetto del desiderio. Il sabato pomeriggio era un rito il giro in centro e il tour dei negozi di dischi, stesso discorso quando si marinava la scuola, ore passate a guardare copertine di cd e 33 giri, alla scoperta di un nuovo gruppo o alla ricerca del disco introvabile. Oggi con meno tempo a disposizione e qualche capello bianco in più è la stessa identica cosa, il rituale non cambia. 

Per chi come il sottoscritto (sono di Varese) non abita in area vitivinicole (quindi a contatto diretto con i produttori) o per chi abita in grandi città, l’enoteca rappresenta un luogo di culto. Ci piace andarci, guardare le bottiglie allineate sullo scaffale, toccarle con mano, leggerne le etichetta, consultare il prezzo, cercare la bottiglia di cui hai letto un gran bene su un blog , vedere se è arrivato qualcosa di nuovo o un’annata particolare. Noi in enoteca ci dobbiamo restare delle ore prima di decidere se e cosa comprare, perché ci piace stare li, circondati dalle bottiglie e non possiamo rischiare di arrivare a casa con il vino sbagliato.

Quindi lancio un appello a tutti i gestori e commessi di enoteche… signori quando entriamo nel vostro esercizio “NON CI STRESSATE”. Lasciateci liberi di perderci tra gli scaffali, di guardare, leggere e capire, tanto lo sapete che un appassionato di vino non può entrare in enoteca ed uscire a mani vuote. Evitate appena apro la porta di chiedermi cosa sto cercando perché non lo so, evitate di starmi attaccati al sedere mentre spulcio gli scaffali perché  non voglio avere fretta e soprattutto non chiedetemi quanto voglio spendere perché non lo so, sto cercando la bottiglia giusta al miglior prezzo,  magari spero di trovare l’offerta del secolo, o come a volte accade sto investendo i risparmi di un mese di lavoro e ho il diritto di essere lasciato in pace a scegliere la bottiglia che fa per me o no?? 

Tanto cari i miei enotecari incravattati che mi guardate dall’alto verso il basso, se ho bisogno di un consiglio o voglio chiedere qualche delucidazione vengo io da voi… e soprattutto non pensate sempre che chi entra in enoteca deve fare un regalo o andare ad una cena e non sa che pesce prendere. 

Non è un attacco alla categoria il mio, durante i miei eno-tour lungo le strade del vino ho spesso incontrato interessantissime enoteche con gestori in gamba e alla mano, persone che puntano sui prodotti autoctoni,  che lavorano con passione e sanno ben consigliarti delle chicche interessanti senza spennarti troppo… 

Qui in città invece, molti gestori pensano soprattutto a vendere e se solo ti dimostri un po’ titubante partono subito all’attacco, prima ti propongono le bollicine, poi quando fai capire che vuoi un bel rosso allora partono con i supertuscan o con qualche blend improbabile che devono cercare di sbolognare… Cari enotecari di città… sbloccatevi un attimino, uscite dal personaggio e abbiate più rispetto e meno pregiudizi nei confronti dei vostri clienti. 

Ma davvero pensate che il vostro negozio sia talmente esclusivo da  doverci accogliere in giacca e cravatta convinti che in enoteca ci va solo la borghesia cittadina, mentre noi proletari ci beviamo San Crispino?? Pensate davvero di essere così esclusivi quando allestite le vetrine con bottiglie di Crystal, Sassicaia, Tignanello, Banfi, Frescobaldi, Ca del Bosco ecc… ?? Sappiate che risultate  fuori moda., scontati e banali. E smettetela di guardarmi male solo perché non ho il cappotto blu, la sciarpa bianca e 50 anni. Anche se sono un po’ più giovane e indosso il parka con le pins non significa che entro per mettermi sotto il giubbotto le bottiglie di Petrus fiore all’occhiello della vostra enoteca, quindi evitate di allungare il collo o sguinzagliarmi alle spalle un commesso ogni volta che giro dietro allo scaffale. 

Lasciateci il tempo che meritiamo e non insospettitevi se dopo 15 minuti non abbiamo ancora trovato la boccia giusta. Abbiate più rispetto per i vostri clienti o almeno abbiatene per noi che le bottiglie da recensire nel blog ce le compriamo tutte e che alle degustazioni andiamo pagando. Noi che di giorno facciamo i metalmeccanici ma che amiamo dedicare il nostro tempo libero al mondo del vino, con cuore, passione e anche sacrifici… che per bere una bottiglia di Barolo con la B maiuscola, dobbiamo farcela regalare da nostra moglie a Natale. Noi che pensiamo al vino come ad una nobile forma d’arte e non ad un prodotto per nobili.

Quindi.. lasciateci tranquilli quando siamo in enoteca, siamo come dei bambini in un negozio di giocatolli, ma siamo adulti e vogliamo poter scegliere…

10 commenti:

  1. Ma tu sei un grande !!!!
    Condivido ogni singola lettera.
    Ti metto tra i preferiti
    Grande, grandissimo !
    La frase migliore: NOI che per bere una bottiglia di Barolo con la B maiuscola, dobbiamo farcela regalare da nostra moglie a Natale...Quindi.. lasciateci tranquilli quando siamo in enoteca, siamo come dei bambini in un negozio di giocatolli, ma siamo adulti e vogliamo poter scegliere…
    Grandissimo !

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  2. grazie per l'apprezzamento.. immaginavo di non essere l'unico a provare un certo "disagio" quando entro in enoteca.. Continua a seguire il blog... spero di riuscire a consigliarti qualche bevuta interessante..
    Stay tuned

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  3. Eheh leggo solo ora questo post. Molto divertente e assolutamente vero. Ho sorriso soprattutto leggendo delle ore passate nei negozi di dischi ... evidentemente abbiamo avuto una gioventù ed una successiva evoluzione molto simili. Io in un negozio di dischi o in un'enoteca o in una libreria ci passerei le giornate, così, anche senza comprare nulla, anche solo per volare con la fantasia e per capire quante migliaia di dischi, vini e libri non ho ancora ascoltato, bevuto e letto.

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  4. Parole sante Daniele, condivido tutto.. la difficoltà é uscire senza comprare nulla!!
    La cosa più interessante é notare quante relazioni ci sono tra la musica e il vino... ad esempio io arrivo dall'area più "alternative" della musica e mi viene naturale entusiasmarmi per i piccoli produttori e i vignaioli indipendenti più che per i grandi nomi e i vini prestigiosi (anche se devo riconoscere le loro indiscusse qualità...).
    Mi diventa naturale evitare il calderone del Vinitaly e andare Vinnatur per esempio..
    in entrambi i casi vino e musica, c'è sempre un approcio culturale che contraddistingue le nostre scelte...

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  5. "Pensate davvero di essere così esclusivi quando allestite le vetrine con bottiglie di Crystal, Sassicaia, Tignanello, Banfi, Frescobaldi, Ca del Bosco ecc… ??"

    Ma quanto è vero !!! Io l'enotecaro lo valuto per le proposte coraggiose, son capaci tutti di mettere su una carta vini snocciolando solo grandi nomi !

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  6. Sempre avuto paura delle enoteche.

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  7. 100% di condivisione!!! Peraltro l'associazione musica/vino...quanto la sento mia!! Anche io ho un passato da metal/alternative "attivista" (concertini improbabili e negozietti) e devo dire che si, spulciare le bottiglie in enoteca è proprio come cercare i vecchi dischi al negozio di musica!! PS per fortuna dalle mie parti (Valtellina) non c'è quella tipologia di enotecario "cittadino" fastidioso che descrivi, anzi diversi esercizi che propongono il terroir, non solo valtellinese ovviamente. Chi si specializza sui riesling della mosella, chi sugli champagne, chi sui baroli, chi sull'alto adige ecc ecc..lo so, sono fortunato! ;-)

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  8. grazie Luca per essere passato.... sei sempre il benvenuto... :-)

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  9. per la prima volta, qualche settimana fa, sono stato bene in enoteca
    l'avevo trovata in rete, cercando dei riesling...
    per la prima volta qualcuno mi ha detto di "lasciar perdere" bottiglie costose e partire da una da 18€ (si parlava di riesling trokner), poi..se ti piace...vai avanti...
    di base la situazione è quella che descrivi te...invece di passare un bel quuarto d'ora, mi sento sotto esame...
    aggiungo che per molti commercianti è incomprensibile che uno si compri del vino per "uso personale"..la prima domanda che fanno è: "è un regalo?" - "si, per me stesso!"

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  10. Certo, io ho espresso le mie impressioni generali... poi ovviamente ci sono anche enotecari formidabili e alla mano.... ma non sono poi molti...

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