mercoledì 18 giugno 2014

PAIAGALLO 2010 - Barolo D.O.C.G. - Giovanni Canonica


Nel complesso mondo del Barolo, il Paiagallo è una piccola (grande) chicca che non può mancare sul tavolo di ogni appassionato che sa bere con il cuore...



Tra eno-turisti, eno-appassionati e il pubblico “festivaliero” del Collisioni, sono migliaia le persone che ogni hanno si recano a Barolo, città del vino per eccellenza. Impossibile non notare le storiche cantine del centro, più difficile "scovare" il civico 47 di via Roma, a due passi dal comune, dove  ha sede la micro cantina di Giovanni Canonica, un autentico garagiste del Barolo... per molti un produttore sconosciuto, per altri simbolo dell’eno-dissidenza nazionale…

Tutto é semplice e raccolto ... l'abitazione e l'agriturismo “Il Quarto Stato”, oltre ovviamente alla piccola cantina... quanto di più essenziale e artigianale, possiate immaginare… giusto ciò serve per dare vita a non più di 5000 bottiglie l’anno, principalmente Barolo, più qualche "introvabile" boccia di Barbera e un po’ di Nebbiolo.  

Il suo piccolo cru “Paiagallo” (da cui deriva il nome del suo Barolo) di 1.5ha è situato al centro della collina che sovrasta Barolo, ed è condotto nella maniera più naturale possibile… l’uva fa il suo percorso senza alcun tipo di intervento o manipolazione esterna e anche in cantina si opera senza trucchi. "Vino naturale" quindi, senza l'esigenza di sbandierare alcun manifesto vinnaturista, perché é così naturalmente e semplicemente che si fa agricoltura “artigianale”, ottenendo un Barolo originale nel suo essere tradizionale, sempre differente a seconda delle annate, sempre fedele al suo vignaiolo, perfettamente sintetizzato nel tocco quasi “vintage” delle etichette (stupende) fatte a mano. 


Vigneron tradizionalista, perché alla tradizione contadina e piemontese è legato, lontano da qualsivoglia concetto di marketing, in un contesto vitivinicolo economicamente importante come quello delle Langhe, lontano da qualsiasi etichetta vogliate cucirli addosso. Prima che un Barolo DOCG, il Paiagallo é soprattuto il vino di Giovanni Canonica, non solo perché ne cura personalmente e manualmente ogni fase produttiva, ma perché é un vino che ben rappresenta l'anima del suo mentore. 

Nel complesso mondo del Barolo, il Paiagallo è una piccola (grande) chicca che non può mancare sul tavolo di ogni appassionato che sa bere con il cuore, senza limitarsi alle note organolettiche del bevuto o a compilare scolastiche tabelle da corso sommelier... qui bisogna entrare in sintonia con l'anima del vino che si ha nel bicchiere. 

Non facilmente reperibile, vuoi per le poche bottiglie prodotte (quanto basta per viverci dice Gianni...), vuoi per una certa allergia alle leggi di mercato, ma che potete trovare direttamente in cantina per 21 euro, prezzo proletario per scelta etica, affinché il Barolo possa tornare ad essere un vino alla portata di tutti. (...e senza dover ripiegare su offerte industriali da autogrill...)

Ora mi ritrovo in cantina un bel cartone di Paiagallo 2010, Giovanni mi ha avvisato… verrà pronto tra 2/3 anni e poi durerà per almeno 20…. Impossibile resistere così a lungo, potrebbe non esserci più nemmeno il blog, e allora già che di bottiglie ne ho sei, tanto vale stapparne una subito, conscio dell'infanticidio commesso... 

Chiedo a Gianni come da vita al suo Paiagallo e la risposta "essenziale" la dice lunga... "Sul mio vino non saprei cosa dirti se non che si fa da solo e viene come  vuole. La vinificazione dura 30/40 giorni in cemento o vetroresina senza nessun tipo di controllo tecnologico . Poi quando avrà fatto la malolattica  ,in genere in primavera estate ,va in botte dove starà 2 anni. Tutto molto semplice".

Agile nel suo granato scuro, dimostra tutto il vigore giovanile con un naso esplosivo e vitale, verticale e tagliente, intensamente vinoso con marca alcolica (14.5% vol.) pronunciata che scalda e punge. Speziato e terroso, profuma di sottobosco e selvatico con suggestioni autunnali di Langa. Struttura importante e beva dal tannino ruvido, con alcol su di giri e acidità spinta, anche in questo caso dettate dal vigore giovanile... in compenso il sorso é incredibilmente teso e pulito, si beve con gusto grazie ad una "ruvida" scorrevolezza dettata dalla sua grana "imperfetta" che conferisce un tocco fortemente artigianale, contadino e anarchico. Vino di grande appagamento, dopo un finale ai calci di rigore (già che siamo in periodo mundial) che sembrano non arrivare mai.  Meno austero il bicchiere del giorno dopo, che si lascia andare ad una succosità e ad un frutto giovane decisamente inaspettati. 

L'assaggio é sicuramente influenzato dalla giovane età del Paiagallo, che oltre a dimostrare un potenziale evolutivo enorme, riesce già ad entusiasmare fin da subito per integrità, personalità e beva. Asciutto ed essenziale, a tratti pungente, ma anche in grado di coinvolgerti e trascinarti fino all'ultima goccia con un sorso sincero e generoso.

Un rapporto qualità/prezzo straordinario, un vino figlio del suo vignaiolo e della sua terra, che con il suo spirito libero é riuscito a ritagliarsi, pur senza volerlo, un ruolo "antagonista" nel complesso e frastagliato panorama della più importante DOCG italiana. Insomma un sorso autentico come pochi... il Barolo che non trovi in bella mostra nell'enoteca del centro, ma che vorresti gustarti in una onesta e casereccia osteria di campagna. E' solo vino... per questo esprime una propensione contadina e avversa all'omologazione che colpisce al cuore di ogni enodissidente. Se anche personaggi illustri come Gino Veronelli e Beppe Rinaldi si sono scomodati con parole di elogio per Giovanni... io non posso aggiungere altro.

3 commenti:

  1. Manco ho fatto a scriverlo che ti ci sei fiondato subito... :-)
    Io aspetterò almeno il prossimo inverno per stappare la prima, ma dopo questa recensione sarà ancora più dura aspettare...

    Valerio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. in effetti hai dei meriti... grazie Valerio ti devo una dritta... io non ho resistito... e devo ammettere che non é poi così male già da giovane... sicuramente scalpitante ma mi piacciono i vini dal carattere forte!!!... Giovanni consiglia 2/3 anni di attesa...

      Elimina
  2. Gran bell'articolo! ;-) Lo trovi anche su www.wineblogroll.com come sempre! ;-)

    RispondiElimina

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